Dieta Mediterranea

Dieta Mediterranea

31 Gennaio 2019 0 Di Fitness Livorno InForma

La dieta mediterranea è un modello nutrizionale che prende ispirazione dai modelli alimentari presenti in alcuni stati del bacino mediterraneo (come Spagna, Grecia e Italia meridionale) negli anni cinquanta del XX secolo, riconosciuta dall’UNESCO come bene protetto e messo nella lista dei patrimoni orali e immateriali nel 2010 dell’umanità. Questo modello nutrizionale si basa sulla scelta prevalente di alimenti comuni nei paesi che si affacciano sul bacino mediterraneo, parliamo quindi di una prevalenza di verdura, frutta, cereali, semi, olio d’oliva, una quantità modesta di pollame, pesce, carni bianche, uova, latticini, ed una quantità minima di carni rosse e dolci. Già alcuni dietologi medici – come il francese Paul Carton o lo svizzero Maximilian Bircher-Benner – avevano avanzato alcune teorie sugli effetti di un modello alimentare con limitato consumo di alimenti di provenienza animale come latticini, carne, uova. Il concetto di dieta mediterranea è stato introdotto e studiato inizialmente dal fisiologo statunitense Ancel Keys, il quale ne ha studiato gli effetti sull’incidenza epidemiologica di malattie cardiovascolari in una famosa ricerca su sette Paesi, il Seven Country Study. Con Dieta mediterranea andiamo ad intendere un regime alimentare tenuto soprattutto in Grecia ed in Italia, Inoltre alcuni studi, hanno confermato che l’incidenza di malattie correlate alla dieta in queste zone, nonostante il fumo, lo scarso igiene ed il contesto storico, era tra i più bassi al mondo, e l’aspettativa di vita tra le più alte. In numerosi altri studi fatti in contesti geografici ed economici diversi, utilizzando un regime alimentare con le stesse caratteristiche, è stata osservata ugualmente una più bassa incidenza di malattie croniche e una maggiore aspettativa di vita. La Dieta mediterranea, diffusa soprattutto nelle zone mediterranee dove sono coltivati gli olivi, ha determinate caratteristiche che sono: abbondanti cibi di origine vegetale (frutta, verdura, ortaggi, pane e cereali, soprattutto integrali, patate, fagioli e altri legumi, noci, semi), freschi, al naturale, di stagione, di origine locale; frutta fresca come dolce quotidiano, dolci contenenti zuccheri raffinati o miele poche volte la settimana; olio di oliva come primaria fonte di grassi; latticini (principalmente formaggi e yogurt) consumati quotidianamente in modesta-moderata quantità; pesce e pollame consumato in quantità abbastanza ridotta; da zero a quattro uova la settimana; carni rosse in basse quantità e vino consumato in quantità modesta-moderata, generalmente durante il pasto. Questa dieta ha un contenuto minimo in grassi saturi (inferiore al 7-8%), ed un contenuto totale di grassi da meno del 25 a meno del 35% a seconda delle zone. Inoltre originariamente era collegata a regolare attività fisica lavorativa, ad esempio nei campi o in casa. Il contenuto calorico della dieta mediterranea nelle indagini di popolazione non superava le 2500 Kcal per l’uomo e le 2000 Kcal per la donna, comunque l’introito calorico non andava oltre il consumo metabolico con l’attività fisica. In sostanza si trattava della dieta di una popolazione rurale, povera e frugale. Come dieta mediterranea di riferimento nel Seven Country Study è stata considerata quella di Nicotera; i vari componenti di essa, espressi come percentuali dell’apporto calorico totale (in rilievi della durata di sette giorni in differenti stagioni del 1960) sono: cereali 50-59%, olio di oliva extravergine 13-17%, vegetali 2,2-3,6%, patate 2,3-3,6%, legumi 3-6%, frutta 2,6-3,6%, pesce 1,6-2%, vino rosso 1-6%, carne 2,6-5%, latticini 2-4%, uova e grassi animali molto scarsi.

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